Nel cuore dei Castelli Romani, tra il profumo di fragoline di bosco e i colori vivaci dei fiori di giugno, il borgo di Nemi si prepara a celebrare un traguardo storico: i 100 anni della Sagra delle Fragole. Domenica 1 e lunedì 2 giugno il paese si vestirà a festa per accogliere migliaia di visitatori in occasione di una delle manifestazioni più attese del panorama laziale, tra memoria, cultura, gusto e sostenibilità.
La Sagra delle Fragole nacque nel 1925 per omaggiare il frutto simbolo del territorio: le fragoline di Nemi, piccole ma intensamente profumate, coltivate da generazioni di donne del posto.
Il tema scelto per questa edizione del centenario è “Difendiamo il nostro Pianeta”: un invito collettivo a riflettere sulla necessità di un equilibrio tra uomo e natura. A sostenere questo messaggio saranno tre ospiti d’eccezione: Umberto Guidoni, astronauta e divulgatore, che invierà un videomessaggio esclusivo; Mario Tozzi, geologo e volto noto della divulgazione scientifica in TV, che interverrà il 2 giugno con un incontro sul cambiamento climatico; e Claudia Conte, giornalista e madrina della Sagra 2025, che guiderà il pubblico in un percorso culturale legato alla responsabilità ambientale.
L’edizione di quest’anno coincide anche con un altro importante riconoscimento per il borgo: Nemi è stata nominata Città Italiana del Vino 2025. Per l’occasione sarà allestita un’area degustazioni con i migliori vini dei Castelli Romani, curata in collaborazione con l’enoteca Ivo’s.
Il paese continua così a distinguersi non solo per il fascino paesaggistico e storico, ma anche per l’impegno in ambito ambientale. Già insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Nemi è stata riconosciuta Comune Riciclone da Legambiente e premiata da ARPA Lazio e dalla Regione per la qualità eccellente delle acque del suo lago.
Accanto alle tradizionali fragole, autentiche regine dell’evento, il programma 2025 prevede un vero e proprio percorso del gusto tra i prodotti tipici locali e le novità gastronomiche pensate per il centenario.
Tra le più attese:
- La birra artigianale Blanche Nemorensis, alla fragolina di bosco, creata in collaborazione con il birrificio Podere 676 e presentata in una veste grafica speciale, da collezione.
- Il GinCosta alla fragolina, una raffinata interpretazione del celebre distillato, arricchito da botaniche locali, simbolo dell’identità nemorense.
- Il primo gelato alla fragola autoctona di Nemi, firmato dalla Fattoria La Frisona.
- Il fungo Quercetto dell’azienda Boscomar, protagonista di uno showcooking con lo chef Alessandro Circiello.
- La birra alla fragola in edizione celebrativa e prodotti a chilometro zero che raccontano la vocazione agricola e innovativa del territorio.
- Le Fragolare e la memoria collettiva
Immancabile anche la sfilata delle Fragolare, le donne di Nemi in abiti tradizionali che ogni anno rappresentano l’anima della Sagra, accompagnate da musica folkloristica e dalla banda compatrum. A loro è dedicata anche la Fragolina d’Oro, un prezioso riconoscimento artistico realizzato per l’occasione dal maestro orafo Milù.
La distribuzione gratuita delle fragole, attesissima dai visitatori, avverrà nella serata di domenica in Piazza Roma, dove il borgo celebrerà il suo secolo di storia con un concerto serale e uno spettacolo pirotecnico.
I due giorni di festa saranno scanditi da momenti religiosi, spettacoli, degustazioni, concerti e incontri culturali.
Lunedì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, si terrà la deposizione della corona al Monumento ai Caduti e un incontro con Mario Tozzi nel pomeriggio. Alle 17:30, nella Chiesa del Crocifisso, si esibirà la Corale Angelicus Concentus di Roma, diretta dalla Maestra Gabriella Gianfagna, mentre presso il Museo delle Navi Romane si terrà lo spettacolo “Favole antiche in cuffia” del Teatro Mobile, parte della rassegna “Antichi Sipari 2025 – Nemi cantiere di idee”.
La Sagra delle Fragole 2025 non è solo una festa, è un rituale identitario, un momento in cui passato, presente e futuro si intrecciano, celebrando la natura, la comunità e l’arte del vivere bene. Nemi si conferma ancora una volta un borgo vivo, capace di innovare nel rispetto delle tradizioni e pronto a condividere con il mondo la propria bellezza fatta di piccoli frutti, grandi valori e un paesaggio senza tempo.
Articolo a cura di Francesca Giovannini









