A Castel Gandolfo, un nuovo tratto di spiaggia del Lago Albano è stato affidato in uso esclusivo a un’attività commerciale. Si tratta di un’area di circa 250 metri quadrati di arenile, un tempo accessibile liberamente al pubblico, ora concessa per scopi privati dietro pagamento di un canone annuo di poco più di 400 euro.
La concessione rientra nel piano di utilizzo delle aree demaniali lacustri approvato dal Comune e si basa su una precedente autorizzazione temporanea, rilasciata nel 2019 e scaduta il 31 maggio scorso. L’amministrazione ha ritenuto coerente l’affidamento con gli obiettivi di pianificazione del territorio, precisando che eventuali strutture come pergolati, tettoie o simili potranno essere realizzate solo previo rilascio delle necessarie autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche.
Non si tratta di un caso isolato: già a febbraio un altro segmento di spiaggia, di circa 520 metri quadrati, era stato assegnato con modalità simili. In quel caso, parte dell’area era emersa a seguito dell’abbassamento del livello del lago, un fenomeno che continua ad attirare l’attenzione di residenti e ambientalisti.
Queste concessioni stanno alimentando il dibattito pubblico sulla progressiva riduzione degli spazi fruibili liberamente dalla collettività. La possibilità di destinare aree demaniali lacustri all’uso esclusivo di privati, soprattutto a fronte di canoni considerati modesti, solleva interrogativi sull’equilibrio tra interesse pubblico e iniziativa economica privata, in un contesto ambientale delicato come quello del Lago Albano.
Articolo a cura di Francesca Giovannini









