Un’apparizione sorprendente ha attirato l’attenzione dei bagnanti, pochi giorni fa, (30 aprile 2025) sul litorale tra Lavinio e Lido dei Pini. A pochi metri dalla riva è stato avvistato uno squalo di circa due metri in acque poco profonde. Un episodio che ha fatto subito il giro del web, alimentando reazioni contrastanti tra curiosità e preoccupazione.
Ma c’è davvero motivo di avere paura? In realtà no. Lo squalo protagonista dell’avvistamento infatti appartiene alla specie “verdesca”, anche conosciuta come squalo azzurro. È una specie molto diffusa nel Mar Mediterraneo e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non rappresenta un pericolo per l’uomo. La verdesca si nutre di piccoli pesci e calamari ed è solita nuotare in acque profonde ma, in alcuni casi, può avvicinarsi alla costa per inseguire le correnti o seguire banchi di pesce.
Il punto esatto dell’avvistamento è stato individuato nei pressi del lungomare delle Sterlizie, una zona dove negli ultimi anni è aumentata anche la presenza dei delfini. Si tratta di segnali positivi che indicano un miglioramento della qualità delle acque e una maggiore vitalità dell’ecosistema marino locale.
La verdesca è spesso fraintesa per via della sua silhouette affusolata e della pinna dorsale che spunta fuori dall’acqua, richiamando immediatamente l’immaginario degli squali pericolosi. In realtà è un animale schivo e non aggressivo che difficilmente entra in contatto diretto con l’uomo.
Avvistamenti come questo non dovrebbero generare allarmismi, bensì stimolare maggiore attenzione verso la tutela del nostro mare. La presenza di predatori di questo tipo vicino alla costa è indice di un equilibrio ecologico da preservare. La biodiversità marina, infatti, è uno degli indicatori più importanti dello stato di salute ambientale.
Il consiglio è quindi quello di vivere il mare con consapevolezza, rispettandone le dinamiche e le creature che lo abitano. Anche gli incontri più insoliti, come quello di uno squalo azzurro a pochi metri dalla riva, possono diventare un’occasione per riscoprire il valore e la bellezza della natura.
Articolo a cura di Francesca Giovannini









