Anche quest’anno l’Inps ha confermato un sostegno economico per le persone affette da diabete, una patologia che può avere conseguenze invalidanti. Sebbene comunemente chiamato “Bonus diabete”, si tratta in realtà di un assegno di invalidità civile che può variare da un minimo di 315 euro fino a un massimo di 525 euro al mese, per un totale di 13 mensilità. Per poter beneficiare di questo contributo è necessario che il paziente abbia un’invalidità certificata dalla Commissione medica dell’Inps.
L’assegno non è destinato a tutti i diabetici ma solo a coloro che presentano una forma più grave della malattia. L’invalidità viene stabilita in base alle complicanze e alla gravità della patologia: per il diabete mellito di tipo 1 e 2 con complicanze di media entità, la percentuale di invalidità varia tra il 41% e il 50%. Nei casi in cui il paziente soffra di diabete insulino-dipendente con difficoltà nel controllo metabolico e iperlipidemia, la percentuale può salire fino al 60%. Se, invece, la malattia è accompagnata da gravi complicanze come nefropatia, retinopatia o maculopatia, il grado di invalidità può arrivare fino al 100%, permettendo così di accedere al contributo massimo.
Per ottenere l’assegno di invalidità è fondamentale che la patologia sia attestata da una commissione medica dell’Inps. Il primo passo consiste nel rivolgersi al proprio medico di famiglia, che prescriverà gli esami necessari per certificare la malattia. Una volta completati gli accertamenti, i risultati dovranno essere inviati all’Inps attraverso il medico curante. Il paziente riceverà conferma dell’avvenuta trasmissione e una copia del certificato medico, documenti fondamentali per avviare l’iter della richiesta.
Oltre all’assegno di invalidità le persone affette da diabete possono usufruire di altre agevolazioni. Ad esempio è prevista l’esenzione dal ticket sanitario per gli esami e i farmaci legati alla malattia, oltre alla fornitura gratuita di dispositivi per il monitoraggio della glicemia. Esistono inoltre agevolazioni fiscali per l’acquisto di automobili destinate al trasporto di persone con invalidità, con una detrazione del 19% sul costo del veicolo. In ambito lavorativo, i pazienti con un’invalidità superiore al 45% possono anche accedere alle categorie protette, ottenendo particolari tutele professionali.
Grazie a queste misure lo Stato cerca di garantire un supporto concreto alle persone affette da diabete, aiutandole a gestire al meglio la propria condizione e migliorando la loro qualità di vita.
Articolo a cura di Francesca Giovannini