Il Bonus Mobili è una detrazione fiscale strettamente legata ai lavori di ristrutturazione edilizia e, con la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), è stato prorogato anche per le spese sostenute nel 2025.
Il bonus si applica all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, rispettando i seguenti requisiti di classe energetica:
- Classe A per i forni.
- Classe E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie.
- Classe F per frigoriferi e congelatori.
La detrazione fiscale, pari al 50% delle spese sostenute, può essere richiesta tramite la dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche). Tuttavia, è fondamentale che il beneficiario abbia sostenuto anche le spese per il recupero del patrimonio edilizio.
È possibile acquistare i mobili e gli elettrodomestici prima di saldare i lavori di ristrutturazione, a patto che questi ultimi siano già stati avviati. Attenzione però: il bonus spetta solo al contribuente che ha pagato entrambe le spese. Ad esempio, se un coniuge paga i lavori e l’altro l’arredo, nessuno dei due avrà diritto al bonus.
Per il 2025, la detrazione si applica su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro per ogni unità immobiliare, comprese le pertinenze, o per le parti comuni di un condominio. Ad esempio, per interventi sulle parti comuni (come guardiole o lavatoi), i condomini hanno diritto al bonus solo per i beni acquistati per arredare tali spazi, ma non per l’arredo delle proprie abitazioni.
La detrazione va ripartita in dieci rate annuali di pari importo. Per usufruire del bonus, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico, carta di debito o credito. Non sono ammessi pagamenti in contanti o assegni. Nel caso del bonifico, non è necessario utilizzare il modulo con ritenuta predisposto per le spese di ristrutturazione edilizia.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida aggiornata per il 2025 che approfondisce:
- Gli acquisti per i quali è prevista la detrazione.
- L’importo massimo detraibile.
- Le modalità di pagamento accettate.
- I documenti da conservare.
Articolo a cura di Francesca Giovannini