Lo scorso weekend Capranica Prenestina ha ospitato il primo corso “Dalla Ginestra al Filato”, un’iniziativa di tre giorni che ha riscosso un notevole consenso e una partecipazione entusiasta da parte di appassionati provenienti da Roma e provincia.
L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Capranica Prenestina, ha visto come docente Pasquale Filippelli, perito tessile con oltre trent’anni di esperienza nel settore. Filippelli, specializzato in consulenze tessili e formatore di corsi di lavorazione della ginestra e fibre particolari, gelsibachisericoltura, tessitura, filatura e tintura naturale, ha guidato i partecipanti in un vero e proprio viaggio alla scoperta di una delle lavorazioni più antiche della nostra storia.
Durante il corso i partecipanti hanno potuto apprendere le tecniche di lavorazione della ginestra (Spartium junceum), pianta utilizzata fin dall’antichità per ricavare fibre tessili. L’origine di questa pratica affonda le radici nella notte dei tempi: secondo Muratori, Zanon, Betti, Makudel, Reinesio e persino Aristotele, Plinio e Seneca – come riportato da Francesco Gera nel libro “Sulla trattura della seta” del 1859 – già nel 3870 a.C. i Cinesi e gli Indiani ricavavano fibre tessili dalla ginestra e da molte altre piante. Anche i Fenici, i Cartaginesi e i Romani sfruttavano questa pianta per la produzione di corde, reti da pesca e vele per le navi.
Oggi, questa tradizione antica torna a vivere grazie a iniziative come questa, che rappresentano un valore aggiunto per il territorio: non solo permettono di riscoprire il patrimonio culturale e paesaggistico dei Monti Prenestini, ma aprono anche nuove prospettive di sviluppo sostenibile. La ginestra, infatti, è una risorsa preziosa anche per il settore dell’alta moda, che guarda con crescente interesse ai tessuti naturali e alle fibre ecocompatibili.
Il progetto è stato finanziato dal PNRR attraverso il bando “Borghi Maestri dei Monti Prenestini… isole di rigenerazione”, confermando la volontà di investire nella rigenerazione culturale ed economica dei piccoli borghi italiani.
L’entusiasmo dei partecipanti e la grande affluenza registrata dimostrano come ci sia un forte desiderio di riscoprire le antiche arti manuali e riportarle nel presente, trasformandole in occasioni di crescita e innovazione.
Articolo a cura di Visit Monti Prenestini









