Un piano interrato trasformato in luogo di culto senza alcun permesso. È quanto hanno scoperto gli agenti del gruppo Casilino della Polizia Locale di Roma Capitale, intervenuti nella giornata di ieri tra piazza delle Camelie e via Tor de’ Schiavi, nel cuore del quartiere Centocelle. L’ex autorimessa, che un tempo ospitava auto in sosta, era diventata sede di una moschea abusiva realizzata senza autorizzazioni edilizie.
Gli agenti, al termine del sopralluogo, hanno posto i sigilli all’intero locale, sequestrando l’area per abuso edilizio. Denunciata una donna di nazionalità egiziana, 63 anni, ritenuta responsabile della trasformazione dello spazio. Ma le indagini non si fermano qui: sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali altri soggetti coinvolti nella gestione dell’immobile e nella realizzazione della struttura non autorizzata.
Il caso torna ad accendere i riflettori sulla presenza di luoghi di culto non in regola all’interno della Capitale. Sul tema è intervenuto anche il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, presidente della Commissione Trasparenza, insieme al consigliere municipale Fdi Fabio Piattoni.
“Già nelle scorse settimane – hanno dichiarato – era stato segnalato l’uso improprio dell’area, a partire dall’installazione di un ponteggio privo dell’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico. Oggi, durante la seduta della Commissione Trasparenza, affronteremo la questione con il Dipartimento Urbanistica e il Municipio V per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che sin dall’inizio è apparsa opaca”.
Un episodio che si inserisce in un più ampio contesto di vigilanza e controllo sulle trasformazioni urbanistiche abusive nella città, soprattutto quando si tratta di spazi destinati alla collettività.
Articolo a cura di Francesca Giovannini









