Un muro di cemento lungo 500 metri, comparso nella notte, ha sbarrato l’accesso al mare ai cittadini di Fiumicino. Una scoperta amara per chi, all’alba, si è trovato di fronte a una barriera che separa le abitazioni dalla spiaggia.
Il cancello d’accesso è stato chiuso con un lucchetto e un cartello di divieto indica che l’area non è più accessibile: Vietato l’accesso per ragioni di sicurezza, Fiumicino Waterfront, concessione demaniale 5424.
Molti cittadini si chiedono il motivo di questa chiusura improvvisa. Secondo alcune fonti la barriera sarebbe stata installata in vista di lavori di dragaggio, con l’obiettivo di aumentare la profondità del fondale marino. “Devono scavare per portarlo a 3-4 metri”, azzarda un residente, ma manca un piano ufficiale che confermi questa versione.
Un membro del Comitato Tavoli del Porto, spiega che la ditta responsabile della barriera aveva richiesto, insieme alla Waterfront, dei permessi per la realizzazione di un nuovo molo. Il progetto prevede il passaggio di passeggeri e pellegrini diretti a Roma. Tuttavia i residenti temono che questa operazione sia finalizzata a giustificare l’inserimento del porto di Fiumicino nel Decreto Giubileo, senza che vi sia un reale beneficio per la comunità.
“Nessuno ci ha avvisati”, denuncia un cittadino, sconfortato all’idea di aver perso l’accesso alla spiaggia senza preavviso. Sul posto, alcuni operai si limitano a dire di non sapere nulla di più. Intanto, la comunità di Fiumicino chiede risposte e si mobilita per far sentire la propria voce: “Il mare è di tutti, non ci arrenderemo”.
Articolo a cura di Francesca Giovannini