A Roma oltre al celebre albero di Natale di Piazza San Pietro in Vaticano, brilla come sempre quello davanti al Vittoriano di Piazza Venezia; quest’anno due grandi blocchi alla base di quest’ultimo albero fungono da sostegno per i pannelli solari che ne alimentano l’illuminazione.
Un abete del Caucaso alto quasi venticinque metri con migliaia di lucine che secondo alcuni si sarebbero potute accendere, usando energia pulita, anche senza pannelli da molti considerati sgradevoli alla base del tradizionale albero natalizio.
La Presidente della Commissione Bilancio Giulia Tempesta giustifica la scelta:
“Vedo tutta l’utilità e la sostenibilità di pannelli che sono a zero consumo, i cittadini hanno un meraviglioso albero di Natale, con relative luci, senza costi energetici.”
Ricorderete l’albero “spelacchio” di qualche anno fa, bersaglio di critica e al centro delle cronache dei telegiornali, ma in effetti l’albero quest’anno è molto suggestivo.
I pannelli da 16 k Wp che erogano 25 KW h in realtà non alimentano soltanto le lucine dell’albero davanti all’altare della patria ma anche quelle di Via del Corso e di altri alberelli in altri municipi. Inoltre dopo le festività i pannelli, prestati da Acea al Comune di Roma, verranno utilizzati ancora nel segno del risparmio energetico cittadino.
Una folla di persone, che da tutto il mondo dopo la pandemia tornano a visitare la Città Eterna, ha potuto ammirare l’abete dalle luci dorate (quasi 100.000 lampadine) che illumina la notte romana.
L’iniziativa “fotovoltaica” si inserisce nel progetto “Accendiamo la Sostenibilità di Roma by Light” curato da Acea. Per tutta la durata delle festività natalizie sarà anche possibile partecipare a un contest fotografico che premia i migliori scatti sulle illuminazioni di Natale. Per partecipare basterà caricare entro il 10 gennaio la propria fotografia sul sito del Gruppo Acea attraverso l’apposito form “Roma by Light Acea”.
Vi invitiamo così a fare una bella passeggiata natalizia che dall’Altare della Patria, attraverso i Fori Imperiali, arriva fino al Colosseo.
Massimiliano Negri