A Roma il Cinema dei Piccoli è dal 1934 la sala più piccola al mondo.
Inizialmente dedicato esclusivamente alla programmazione di comiche e cartoni animati era stato chiamato “Casa di Topolino” e la sagoma del celebre personaggio della Disney compariva sul tetto della struttura. Nonostante la diffida della casa cinematografica statunitense, avvenuta nella prima metà del secolo scorso, l’insegna con l’immagine di Mickey Mouse fu mantenuta fino ai primi anni ’70 e il nome rimane ancora oggi impresso in modo indelebile nella memoria degli spettatori romani che ancora oggi lo chiamano “Cinema Topolino”.
Durante il secondo conflitto bellico mondiale la saletta viene chiusa ma dal dopoguerra riprende a funzionare a pieno ritmo calamitando l’interesse di un pubblico eterogeneo ed entusiasta.
Un’altra battuta d’arresto dell’attività si ebbe con la chiusura al traffico automobilistico di Villa Borghese negli anni ’70, così il figlio del costruttore si rivolge ad Enzo Fiorenza (fondatore dell’Estate Romana) il quale decide di curarne la programmazione; la nuova gestione prevede spettacoli per bambini la mattina e film d’autore per tutti la sera. Fu così che nacque il Piccolo d’Essai (esempio di un cinema per bambini che la sera si trasforma in cineclub).
Oggi il piccolo cinema, con sole 63 poltrone, è impegnato nella divulgazione didattica cinematografica per le scuole con itinerari d’insegnamento poliedrico (arte, natura, impegno civile, storia del cinema) che concorrono alla valorizzazione di uno dei parchi più importanti della capitale attraverso il coinvolgimento di migliaia di bambini.
Nel 2005 la richiesta ad entrare nel Guinness World Records implica ampie valutazioni sulle dimensioni della struttura e sull’attività di sala cinematografica aperta quotidianamente ad un pubblico pagante con proiezioni in pellicola 35mm; il raggiungimento del titolo si traduce in un dato di fatto e oggi il ”Guinness World Records Ltd” assegna al Cinema dei Piccoli il record di “edificio adibito a cinema più piccolo del mondo”.