La ricerca condotta dal CNR IIA (Istituto sull’inquinamento atmosferico) ha dato vita a uno scenario che va ben oltre il semplice inquinamento atmosferico, rivelando una realtà sorprendente e allarmante. I dati svelano che la cocaina permea l’aria di Roma in modo inaspettato, superando i livelli di smog e richiamando l’attenzione su fenomeni sociali complessi.
Il quartiere di Cinecittà, celebre per il suo legame con il mondo cinematografico, si distingue non solo per la sua storia artistica, ma anche per essere il centro di concentrazione più elevato di cocaina nell’atmosfera romana. La crescita del consumo della sostanza negli ultimi dieci anni, rilevata attraverso le analisi delle centraline dell’Arpa, è impressionante e rappresenta un segnale di una realtà urbana complessa e in evoluzione.
La dottoressa Catia Balducci, ricercatrice del CNR IIA, evidenzia come questa indagine non solo fornisca dati scientifici approfonditi ma sollevi anche domande cruciali riguardo ai modelli di consumo, alle dinamiche sociali e all’ambiente urbano. La presenza più marcata della cocaina in quartieri come San Lorenzo, Tor Bella Monaca e l’Ostiense sottolinea l’importanza di considerare fattori come la demografia giovanile e la scarsità di aree verdi nella ricerca di soluzioni.
Il fenomeno della “cocaina nell’aria” rappresenta una sfida da affrontare con determinazione e un appello a una riflessione più ampia sulla salute pubblica e il benessere della comunità. La necessità di interventi mirati e strategie preventive è ora più evidente che mai, poiché la Capitale si trova di fronte a una realtà inaspettata e complessa, che richiede un approccio globale e collaborativo.
Articolo a cura di Francesca Giovannini