Lo scorso 5 Luglio, il famoso imprenditore Brunello Cucinelli ha vinto un importante riconoscimento, il Premio internazionale Joaquìn Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza assegnatogli dalla Biomedical University Foundation, uno degli Istituti biomedici più importanti al mondo.
Un premio che viene concesso solo a quelle figure che portano avanti le loro attività promuovendo le loro aziende con dei fondamenti etici unici, per il valore che danno alle risorse umane e per la capacità di comunicazione, fondamentale per un imprenditore.
Brunello Cucinelli nacque a Castel Rigone, frazione del comune di Passignano sul Trasimeno, in provincia di Perugia, il 3 settembre 1953. Con la sua attività ha ottenuto numerosi premi, oltre a quello assegnatogli dalla Biomedical University Foundation si cita quello vinto con l’azienda di moda il Neima Marcus Award(l’Oscar della moda, il premio più ambito già vinto da Coco Chanel, Giorgio Armani, Valentino…) e il Global Economy Prize.
Riportiamo un’intervista tratta dalla prestigiosa rivista del Gambero Rosso:
“Sai cosa mi ha detto quando gli ho chiesto del suo vino? Che la prima cosa che ha fatto quando ha deciso di iniziare la produzione è stata far ridipingere un trattore ma che c’entra col vino?” racconta il giornalista americano Robert V Camuto ma ecco l’intervista:
Cucinelli, ma che cos’è questa storia del trattore grigio?
“Ma niente, gli ho raccontato che quando sono arrivato, dopo aver comprato e raso al suolo gli opifici di tutta la valle per restituirla alla natura e farci il vino, mi sono accorto che i trattori erano gialli e verdi. Potevo fare una cosa tanto bella con un trattore tanto brutto? Così l’ho portato in carrozzeria e l’ho fatto ridipingere. E’ importante dire le cose giuste, ma è anche importante dirle bene. A un certo punto della mia vita ho deciso che era importante restituire un po’ della fortuna che avevo avuto. Ho cominciato a comprare tutti gli opifici abbandonati che imbruttivano questa valle, di nascosto sennò i proprietari dei terreni alzavano il prezzo(l’ultimo mi ha beccato e ha preteso il quadruplo del primo). Poi ho raso tutto al suolo. E ho risanato ogni cosa, mettendo filari al posto dei capannoni, bello al posto del brutto“.
Successivamente indica la vallata di Solomeo, una frazione di Corciano(PG) e sorride dicendo che è di una bellezza struggente, monumentale.
“Capisci da solo che non potevo iniziare a lavorare la terra con un trattore giallo e verde, no?”
Cucinelli dimostra una grande soddisfazione per il suo prodotto ed anche Riccardo Cotarella, uno dei migliori enologi del mondo, sostiene che si tratta di un vino degno di nota.
Ma perché un industriale del suo calibro, con tutte le opportunità di business e di visibilità che avrà, ha deciso di lanciarsi in un’impresa del genere? Perché ha scelto un vanity asset così costoso e rischioso?
“Il concetto base è quello della restituzione. Sono stato bravo e fortunato. Sono partito da niente, ricordo ancora che la prima volta che andai a comprare il cachemire per i maglioni , avevo il fucile nel fiorino e la cartuccera in bella mostra“.
E che ci doveva fare?
“Non potevo correre il rischio che il venditore non mi desse il cachemire buono...I soldi guadagnati con il mio vino andranno tutti impiegati nella costruzione di biblioteche in giro per il mondo. Chiunque comprerà una bottiglia, lo farà sapendo che avrà contribuito alla diffusione del sapere in posti sfortunati. E io gli regalerò una bottiglia del mio olio”.
Cucinelli afferma che a Solomeo fanno anche l’olio e il grano, ma l’olio è il prodotto che ama maggiormente, addirittura più del vino.
Ma davvero il suo vino vale 400 euro a bottiglia?
“Capisce che il trattore non poteva essere giallo? E capisce che i solchi che l’aratro lascia nella terra devono per forza essere dritti e profondi il giusto“.