Fondazione Slow Food riconosce il percorso effettuato dal Gruppo di Azione Locale “Terre di Pre.Gio.” per il recupero del Cacio di Genazzano. Inizia il cammino verso il “Presìdio Slow Food”.
“Il lavoro che si sta facendo sta dando i suoi frutti.” – Angelo Lupi, Presidente del Gruppo di Azione Locale (GAL) “Terre di Pre.Gio.”
“Nell’attuazione della nostra strategia PSL “Terre di Pre.Gio.”, avviata nel 2018, grazie alle attività di animazione sul territorio, abbiamo compreso le potenzialità del progetto di rilancio del Cacio di Genazzano e creduto fin da subito nel recupero di questo prodotto identitario per il nostro territorio, operando investimenti anche al di fuori delle risorse europee previste nel nostro Piano di Sviluppo Locale. Il GAL ha svolto un ruolo importante in questo progetto, supportando e sostenendo gli imprenditori nel recupero del Cacio di Genazzano, dando a esso una seconda vita.”
La storia di questo formaggio inizia da molto lontano: si pensa abbia accompagnato da sempre la pastorizia. Un formaggio che per intere generazioni ha scandito il lavoro nei pascoli con il bestiame diventando identità dei pastori del territorio prenestino.
Il Cacio di Genazzano, fin dal passato, ha rappresentato un’importante risorsa alimentare per le famiglie contadine locali, ma è stato anche apprezzato e ricercato come merce di scambio; I pastori di oggi raccontano del mestiere dei loro padri e nonni e di come lavoravano il latte crudo delle loro pecore, da sempre allevate allo stato brado e in sintonia con la natura, per ottenere un ottimo pecorino.
Negli ultimi cinquant’anni il progressivo abbandono delle campagne e lo spopolamento dei piccoli centri rurali hanno causato una drastica diminuzione della produzione, la cui tradizione è rimasta custodita da pochissimi casari.
Il prodotto, oggi, è disponibile solo in quantità limitate ed è consumabile localmente.
Questo Formaggio tradizionale è caratterizzato da forti legami con il territorio prenestino e testimonia la storia e la cultura delle comunità di Cave e Genazzano che lo producono; la sua salvaguardia è quindi indispensabile.
Il Gruppo di Azione Locale (GAL) “Terre di Pre.Gio.” avviando un progetto specifico in sinergia con il socio Condotta Slow Food “Ciociaria e Territori del Cesanese” e coinvolgendo il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria – Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura (CREA ZA) ha voluto dare nuovo lustro a questa produzione tipica del territorio: il percorso di recupero fianco a fianco dei casari è iniziato nel 2021 prendendo respiro dai fabbisogni dei produttori.
Pietro Fois e Luca D’Ottavi, casari produttori del Cacio di Genazzano, mossi dalle iniziative di animazione messe in campo in questi anni dal GAL, hanno deciso di seguire un percorso di valorizzare rileggendo l’attività produttiva di questo formaggio attualizzandola, garantendo così la sopravvivenza di una attività storica.
Francesca Litta, vice-presidente del GAL “Terre di Pre.Gio.”, fiduciaria della Condotta “Ciociaria e Territori del Cesanese” e referente per la biodiversità di Slow Food Lazio, si dice soddisfatta della vivace cooperazione che si sta esprimendo;
Un territorio che ancora oggi conserva riti e tradizioni legati al pascolamento e all’arte casearia “La produzione del Cacio di Genazzano è strettamente legata a valori di biodiversità che vanno dalla salvaguardia delle razze allevate, ai metodi tradizionali di produzione ma anche alla tutela e al mantenimento del valore intrinseco del pascolo e dei prati stabili. Queste caratteristiche sono il fondamento dei valori di Slow Food “Buono, Pulito e Giusto””.
In occasione di Cheese 2023, manifestazione biennale di Slow Food dedicata ai Formaggi di qualità di tutto il mondo, che si terrà a Bra (CN) dal 15 al 18 Settembre, verrà presentato il Cacio di Genazzano e l’avvio del percorso che lo porterà ad essere un nuovo Presìdio Slow Food (Vedi Link).
“Questo progetto sarà il risultato di un impegno comune di staff, partenariato e aziende per promuovere la qualità, la sostenibilità e l’autenticità delle nostre produzioni tipiche. Il percorso in sinergia con Slow Food, non solo evidenzia l’eccellenza delle nostre produzioni locali, ma rappresenta anche un’opportunità di crescita economica per il nostro territorio.
Il Presìdio Slow Food ci consentirà di differenziarci sul mercato, attirare turisti e visitatori interessati alle nostre specialità e generare indirettamente nuove opportunità di occupazione e sviluppo per la nostra comunità.
Il GAL “Terre di Pre.Gio.” continuerà a impegnarsi per promuovere lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e per valorizzare le risorse uniche che lo caratterizzano.” – Conclude Lupi.