Giugno è stato un mese da record per la Terra. I principali indicatori climatici, tra cui le temperature globali dell’aria e della superficie del mare, hanno entrambi superato i precedenti record del mese e il ghiaccio marino globale ha raggiunto il minimo storico per giugno.
Molte regioni hanno sperimentato un caldo torrido: Paesi del mondo arabo, dell’Europa meridionale e dell’Asia, inclusi Cina e Giappone, hanno raggiunto temperature record. In alcuni luoghi, il caldo ha avuto conseguenze disastrose, tra cui distruzione ed inquinamento causati da incendi senza precedenti in Canada, e un gran numero di vittime per una lunga ondata di caldo in Messico.
In Canada, alcune aree del paese hanno registrato temperature fino a 14 °C sopra la media di giugno, insieme a catastrofici incendi. In conseguenza, i dati del sistema di monitoraggio atmosferico Copernicus dell’Unione Europea mostrano che la quantità di carbonio rilasciata nell’atmosfera a causa degli incendi a giugno ha superato la quantità massima rilasciata durante l’intera stagione che solitamente dura fino alla fine di agosto. Altrove, il caldo estremo in Messico continua da settimane, con temperature che hanno raggiunto i 49 °C. L’ondata di caldo si è anche estesa negli Stati Uniti meridionali.
Nell’ultimo decennio, gli eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico sono diventati sempre più comuni e gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati. Gli oceani sono più caldi che mai. A giugno, l’anomalia della temperatura superficiale del mare è stata di 1,1 °C sopra la media degli ultimi 40 anni. È pur vero che quest’anno c’è stata meno polvere sahariana e i venti sull’Atlantico sono stati più deboli del solito, il che significa che la temperatura dell’oceano Atlantico estrema potrebbe in parte derivare dalla semplice variabilità delle condizioni. Tuttavia, le tendenze all’aumento della temperatura sono guidate da alte quantità di gas serra nell’atmosfera, che influiscono sulle temperature dei continenti e dell’oceano. Infatti, i gas serra in atmosfera agiscono come una sorta di coperta impedendo al calore di uscire verso lo spazio. Di fatto l’atmosfera reinvita parte di quel calore che dovrebbe essere disperso nello spazio sotto forma di radiazione infrarossa verso la superficie terrestre.
Inoltre, il pianeta sta entrando quest’anno in un periodo di El Niño. El Niño è un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale (America Latina) nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni. Normalmente, gli effetti globali di El Niño impiegano mesi per manifestarsi ma ciò significa che le temperature sembrano destinate a continuare a salire!
Alberto Adriani