Nel nord del Lazio, a ridosso del Castello di Torre Alfina (Comune di Acquapendente), sorge un bosco incantato capace di portare i viandanti in un mondo fiabesco che sembra rimasto sospeso nel tempo. Stiamo parlando del Bosco del Sasseto, una foresta composta da latifoglie secolari, che deve il suo nome ad un singolare substrato geologico formato da un accumulo di blocchi di roccia lavica.
All’interno del Bosco del Sasseto un patrimonio di biodiversità, oltre 1000 fiori, 400 funghi, innumerevoli animali vertebrati e invertebrati, alcuni particolarissimi e rarissimi. Una riserva tramandataci dalla storia del territorio e dal prezioso lavoro di chi l’ha vissuto.
A proposito di storia, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Bosco del Sasseto rappresentò un rifugio per gli abitanti del territorio limitrofo, essi si nascosero sotto le grandi pietre laviche presenti nell’impervia boscaglia per sfuggire ai bombardamenti e agli attacchi dei soldati nazisti.
Tale avvenimento è segnalato anche all’interno della foresta dove, sulla parete di una roccia situata nel bel mezzo del muschio e dell’edera che ricoprono gran parte di questi massi, si erge un ringraziamento al bosco da parte degli abitanti di Torre Alfina.
Un territorio magico e incantato che merita di essere scoperto, definito dal National Geographic “il Bosco delle Fiabe”. Al suo interno però il Bosco del Sasseto racchiude un ulteriore sorpresa, il Mausoleo Gotico del Marchese Cahen, uomo proveniente dal Belgio e fortemente legato anche al Castello di Torre Alfina, che si innamorò così tanto di questo luogo da decidere di far ergere qui la sua tomba dove riposa tutt’ora.
Il Bosco del Sasseto è visitabile solo tramite visite guidate, in questo link tutte le info.