La partecipata omelia di don Felicetto Gabrielli, di fronte al corpo di Peppino Tomassi, è stata tutta incentrata su di una frase: “il senso della vita”. Una vita quella di Peppino vissuta nel, per, con la sua città, Palestrina, a cui ha dato e ha molto preso sia in termini lavorativi che culturali.
Per oltre trent’anni presidente del Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni, Peppino lascia un patrimonio di libri, opuscoli e di convegni che hanno sicuramente impreziosito la vita culturale e civile di Palestrina, ma prima di tutto lascia una lezione di storia civile che l’attuale presidente del Circolo Simeoni, Rita Di Biase, cerca di onorare e sviluppare.
I tempi sono certamente cambiati da quando quarant’anni fa occorreva ricostruire una memoria della storia prenestina attraverso i luoghi, gli uomini che l’hanno fatta grande, da Pierluigi ai fratelli Mann, ma anche di una comunità di uomini e donne che sono cambiati nel corso degli anni.
Dicevamo “il senso della vita”. Ognuno di noi nel corso della sua vita sente il bisogno di raggiungere una pienezza di vita, un traguardo alto. Peppino ha lavorato attraverso il Circolo Simeoni a questo scopo: dare valore alla propria esistenza e viverla appieno, non come qualcosa che è capitato per caso, ma affermando la grandiosità e la bellezza di quel dono che Dio ci ha dato: la vita.
Il vangelo di Matteo ci racconta di un ragazzo “un giovane ricco” che ferma Gesù e gli chiede: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”
La risposta di Gesù fu di abbandonare le ricchezze e seguirlo.
Ora una lettura laica ci spinge ad interpretare quell’abbandonare, come ad un vivere con disinteresse, un donarsi agli altri senza mettere al centro se stessi, ma essere pronti ad ascoltare. Peppino attraverso la cultura, che per lui è stata totalizzante, ha dato la sua risposta. Il suo senso della vita stava nel continuo impegno e ricerca della “verità”, una verità che lui trovava analizzando reperti archeologici, scrivendo di storia popolare, facendo conoscere, al di fuori della “piccola città” dei fratelli Mann, i grandi che questa hanno abitato o semplicemente attraversato. In una vita in cui tutti sappiamo cosa vogliamo avere, chi il potere, chi la ricchezza, abbiamo perso di vista il vero senso della vita.
Per definire la nostra vita abbiamo bisogno di costruirci “idoli” a cui contrapporci mentre il senso e la direzione va costruita passo passo, consapevoli di trovarci davanti a qualcosa di più importante delle nostre piccole miserie. Uomini come Peppino, signorile nella vita di ogni giorno, figura di intellettuale, nella cui semplicità sapeva aprire il suo mondo, ci lascia il vero segreto per una vita degna, una vita che è valso aver vissuto e a cui i figli, ma soprattutto i giovani nipoti, debbono guardare. Perché nonno Peppino, nei suoi lunghi anni di vita, ben 91, lascia non solo un patrimonio che non deve essere disperso, anzi sarebbe importante renderlo a perenne uso dei tanti studiosi di storia popolare, ma lascia soprattutto una “vita autentica”. E questo è il vero “senso della vita”.
Qui di seguito riporto “l’ultimo addio” che l’attuale presente del Circolo Simeoni ha rivolto al presidente emerito Peppino, durante il suo funerale:
“Peppino Tomassi, è presidente emerito del Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni, dico è perché, se il suo corpo oggi ci lascia, Peppino vive nelle tante opere che ha prodotto, nelle tante iniziative che ha portato avanti nei lunghi anni in cui è stato presidente del Circolo a partire dal 1982.
L’impulso che Peppino ha dato alla vita del Circolo, una delle istituzioni culturali più antica e longeva della Città di Palestrina, continua ancora oggi nelle tante iniziative che l’attuale direttivo porta avanti.
Scriveva Peppino nel 1991:
“Auspichiamo che la vita del Circolo possa continuare a svolgersi e svilupparsi aumentando le occasioni di incontro e di conoscenza. Nello stesso tempo riteniamo che la nostra dimostrata disponibilità al rapporto anche con i privati ma soprattutto con le istituzioni” e permettetemi di aggiungere alle parole di Peppino anche con le altre istituzioni culturali non solo di Palestrina “non possa che essere ribadita come uno dei modi più seri ed autentici per arricchire con i metodi della democrazia e del confronto, la vita sociale e culturale dei nostri soci e dei cittadini in generale”.
Grazie Peppino perché non lasci solo un patrimonio di storia prenestina, il tuo immenso archivio e le tue pubblicazioni, e quelle che tu hai promosso, ma soprattutto un’idea quella del cammino culturale della nostra città, un cammino sempre più difficile, per i tempi che stiamo vivendo.
Caro Peppino continueremo l’attività del Circolo ricordandoti insieme a Roberto Simeoni a cui la nostra associazione è intitolata, anche se le finalità delle origini, quasi cinquant’anni fa, si sono ampliate e trasformate con il passare degli anni, resta sempre centrale il valore della “cultura” perché come ha scritto Norberto Bobbio:
“Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.”
Buon viaggio Peppino
Roberto Papa
Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni