Il cellulare è oggi uno strumento che accompagna gran parte della giornata e aiuta ad organizzare e gestire ogni momento della vita, del lavoro (con le agende, le rubriche, la sveglia, l’orologio, il telefono), dello svago (giochi, fotocamere, videocamere), ma che utilizzato impropriamente causa una dipendenza, trasforma il telefonino in oggetto feticcio e provoca l’isolamento e la solitudine.
Pertanto non va stimolato e andrebbe utilizzato a partire da certe età. Naturalmente, come per tutte le dipendenze, esistono fattori ambientali e fattori individuali che contribuiscono: stress, disponibilità dell’oggetto, fragile rapporto familiare, personalità vulnerabile (età). Il cellulare, rispetto alle altre dipendenze presenta alcuni rischi: in primis è difficile la separazione tra un comportamento normale ed uno aberrante e quindi la definizione di dipendenza non è semplice.
Neuropsichiatri infantili definiscono come dipendenza da telefonino oltre 300 contatti, ma ciò è empirico perché potrebbe essere definita da meno contatti e più ore di utilizzo. Esistono così atteggiamenti spia che vanno valutati e ci rendono edotti se trattasi di dipendenza.
1) Il soggetto dedica la maggior parte del tempo ad attività connesse con il telefonino
2) Senso di stordimento, cefalea, dolori al viso o all’orecchio collegati con l’uso
3) Atteggiamento di affettività verso l’oggetto con resistenza ad allontanarsi da esso
4) Manifestazioni di ansia-allarme se si scopre che il telefono è spento
5) Controllo nelle relazioni sentimentali o affettive
6) Incapacità di mantenere momenti di assenza di contatto e di comunicazione telefonica con qualcuno
7) Uso di più telefonini con più linee
8) Uso di telefonino acceso anche di notte e suo utilizzo al risveglio con sms
9) Giustificazioni dell’uso continuo con alibi.
Nei bambini il cellulare può essere utilizzato ad uso ludico (i cartoni animati) e spesso i secondi e terzi figli anticipano per imitare i fratelli, ma indubbiamente il telefonino ne rallenta le capacità critiche, l’aderenza alla realtà e soprattutto la socializzazione.
Recentemente in una trasmissione televisiva il Ministro della Pubblica Istruzione confermava una normativa che vietava l’uso dei telefoni durante le lezioni scolastiche. Dagli studenti si elevava un coro di proteste contro questa limitazione alla libertà individuale. L’episodio dimostra come la maggioranza dei nostri giovani sia dipendente da telefonino e non tollera la separazione da esso. La mancanza del telefonino crea segni di dipendenza patologica come rapidi cambi d’umore, insonnia ed alterazione della realtà. Il ragazzo si isola ed è continuamente in contatto con il telefono. Se il genitore lo riprende altera la realtà. Diviene violento o vittima e si isola sempre maggiormente. Rinuncia allo sport, agli amici e rimane sempre più solo, con il suo cellulare.
Pertanto va utilizzato con moderazione ed i genitori debbono vigilare e non favorire l’uso di questo strumento utile per una vita di relazione, ma pericoloso in mano a soggetti fragili e problematici.
Articolo a cura di Piero Negri – Primario Pediatra Ospedali Frascati Velletri Genzano