Gli alberi negli ambienti urbani e peri-urbani svolgono un ruolo di primaria importanza per la produzione di ossigeno e la cattura dell’anidride carbonica, per la mitigazione delle temperature, per l’abbellimento di parchi, strade, giardini privati, ecc. Essi hanno un effetto benefico sulla nostra salute e sulla nostra psiche riducendo lo stress e l’affaticamento. Hanno effetti benefici sull’ambiente riducendo il dissesto idro-geologico, catturando inquinanti atmosferici, dando riparo agli uccelli; hanno benefici economici per le case poste in prossimità di aree verdi che hanno un valore superiore.
Nonostante tutti questi diversi aspetti positivi per l’uomo e per l’ambiente, gli alberi spesso vengono trascurati e non valorizzati. Vengono visti invece da molti cittadini e dagli enti pubblici come qualcosa di scomodo, da rimuovere, come un pericolo e un continuo problema per il costo di gestione, per la rottura delle strade, dei marciapiedi, dei muri , ecc.
Con il cambiamento climatico in corso e con l’estremizzazione di alcuni fenomeni climatici, vedi le trombe d’aria, è in crescita questa percezione negativa e di pericolo rappresentato dagli alberi e vengono colpevolizzati di “immani tragedie” quali il danneggiamento di automobili, case, muri, ecc.
È per questo che la piantumazione di nuovi alberi in ambiente urbano è sempre meno effettuata sia dagli enti pubblici sia da privati. Infatti quando si pensa alla piantumazione degli alberi viene in mente la forestazione di grandi spazi naturali come colline montagne o vallate. Non si pensa invece ai luoghi in cui viviamo , considerando che oggi il 55 % della popolazione globale vive in aree urbane e che nel 2050 si stima arriverà al 70%.
Il numero di alberi nelle città è in continuo decremento per diversi motivi. In primo luogo la morte naturale di tante piante per mancanza di adeguati interventi colturali, errate potature a cui le alberature soprattutto vicino alle strade e ai luoghi di interesse pubblico sono state sottoposte nel corso degli anni, la presenza di stress abiotici e biotici degli ambienti urbani, l’età avanzata di piante appartenenti a specie non autoctone, l’introduzione di nuovi parassiti, ecc.
Poi gli eccessivi abbattimenti di piante ritenute “scomode” dallo sviluppo urbanistico per fare posto a case strade, parcheggi, supermercati, ecc. e la mancanza di un adeguato piano di piantumazione.
Infine il taglio di alberi ritenuti “pericolosi” con estrema superficialità e senza alcuna valutazione tecnica da parte di un professionista abilitato che quantifichi l’effettivo pericolo e possa valutare in alternativa interventi conservativi e di messa in sicurezza della pianta. In questo modo si stanno perdendo molti esemplari particolarmente preziosi per età, per dimensioni, per ubicazione proprio perché ritenuti erroneamente più pericolosi.
È necessario mantenere e curare gli alberi già presenti nei nostri giardini e nelle nostre città e piantare nuovi alberi nelle zone urbane e di nuova edificazione, non solo per rendere le nostre città più belle e vivibili ma perché è uno strumento cruciale nella lotta contro il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici in corso.
Paolo Savo Sardaro
Agronomo