Un controverso scherzo telefonico organizzato da un gruppo comico russo, noto come Vovan & Lexus, sta facendo scalpore in Italia e all’Estero. In questa burla telefonica un individuo si è spacciato per il Presidente dell’Unione Africana riuscendo a superare i controlli della segreteria e dell’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi, per dialogare direttamente con il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.
Durante la conversazione, Meloni ha ribadito le posizioni dell’Italia rispetto al conflitto in Ucraina, sostenendo la necessità di una soluzione che garantisca la sovranità e l’indipendenza di Kiev, confermando il sostegno italiano all’Ucraina in questa guerra.
Nella stessa telefonata, il Presidente Meloni ha toccato il tema dei migranti e dei flussi migratori. Ha sottolineato che affrontare questo dossier è impossibile senza il coinvolgimento dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. Inoltre, ha menzionato il problema dell’integrazione delle persone che arrivano illegalmente in Italia, ribadendo l’importanza di ottenere risposte concrete e tempestive dalla Commissione europea. Il Presidente Meloni ha anche menzionato il Piano Mattei per l’Africa, sottolineando gli sforzi per coinvolgere altri Paesi europei negli investimenti energetici in Africa. Il piano sarà presentato a Roma in una conferenza nei primi giorni di novembre.
L’Ufficio del Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui esprime rammarico per essere stato ingannato da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana. La telefonata risale al 18 settembre, nel contesto degli sforzi della Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU tra il 19 e il 21 settembre.
La premier italiana non è la prima figura politica internazionale a essere vittima di scherzi telefonici orchestrati da questo gruppo comico russo. Prima di Giorgia Meloni, altre personalità politiche di rilievo sono state ingannate, tra cui il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il Ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l’ex Segretario di Stato USA, Henry Kissinger.
L’elenco delle vittime include anche Angela Merkel, telefonata nel febbraio come Petro Poroshenko, Christine Lagarde, la direttrice della Banca Centrale Europea, Zelensky, e il Presidente della Federal Reserve americana, Jerome Powell. Altri obiettivi di telefonate scherzose sono stati Emmanuel Macron, Andrzej Duda e Boris Johnson.
Articolo a cura di Francesca Giovannini