Michela Murgia, oltre ad aver lasciato un’impronta indelebile nel panorama letterario italiano come scrittrice di successo, è stata una figura che ha contribuito in modo significativo alla crescita culturale dell’Italia, con un impegno palpabile per i diritti umani e la lotta contro le discriminazioni. La sua recente scomparsa lo scorso agosto a causa di un carcinoma renale ha suscitato profonda tristezza nel pubblico.
Il suo ultimo libro, “Tre ciotole” (Mondadori), offre uno sguardo intimo sulla complessità della vita e della maternità.
La Repubblica ha recentemente reso omaggio a Michela Murgia pubblicando uno dei suoi scritti inediti, datato circa quindici anni fa, un gesto significativo che ha permesso al pubblico di immergersi ancora una volta nella profondità dei pensieri della scrittrice. Murgia esplora il desiderio di maternità e la sua evoluzione nel corso del tempo con uno stile sognante e riflessivo, narra un sogno giovanile di maternità, proiettando la sua visione sul significato della vita oltre i vent’anni. Il testo offre un viaggio attraverso la storia, con Murgia che immagina di trasmettere alla sua futura figlia l’epoca felice del matriarcato.
La scrittrice ha sempre mostrato una versatilità unica, passando dalla narrativa all’attivismo per i diritti umani. Il suo impegno nelle battaglie collettive ha abbracciato tematiche cruciali come i diritti dei migranti, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni sociali rilevanti.
In un periodo storico cruciale per l’Italia, la sua voce continua a risuonare lasciando un’eredità culturale che va oltre le pagine dei suoi libri.