L’Agenzia Spaziale Europea ha lanciato la missione JUICE il 14 aprile scorso. La missione ha come obiettivo lo studio del “sistema planetario” di Giove ed è equipaggiata con 11 strumenti di cui 4 sono completamente o parzialmente italiani. L’obiettivo fondamentale è lo studio delle lune ghiacciate di Giove: Ganimede, Europa e Callisto.
JUICE esplorerà in profondità il complesso ambiente di Giove e studierà il sistema gioviano come modello per i pianeti giganti gassosi sparsi nell’Universo. Il tema principale della missione è investigare la possibilità dell’esistenza di mondi abitabili intorno a pianeti giganti gassosi. Nel Sistema Solare, noi conosciamo un solo corpo che ha sperimentato l’emergere della vita, cioè la nostra Terra. Tuttavia, Ganimede, Europa e Callisto sono caratterizzate dalla presenza di una crosta ghiacciata – quella che noi vediamo dall’esterno – sotto cui si estende un oceano in cui potrebbe esserci vita. Quindi JUICE esplorerà la zona abitabile che caratterizza gli oceani, i gusci ghiacciati, le composizioni, le superfici, gli ambienti e le attività delle lune.
Riuscirà JUICE a rispondere a domande come: l’origine della vita è unica per il nostro pianeta o potrebbe verificarsi altrove nel nostro Sistema Solare o oltre? Quali sono le condizioni per la formazione dei pianeti e l’emergere della vita? e come funziona il sistema solare?
JUICE trascorrerà circa otto anni in crociera verso Giove, durante i quali sorvolerà Venere e la Terra. Raggiungerà la sua destinazione nel luglio 2031 ma sei mesi prima di entrare in orbita attorno a Giove, inizierà la fase scientifica nominale. La navicella passerà prima molti mesi in orbita attorno al pianeta, sorvolando le sue lune Europa, Ganimede e Callisto ed infine verrà messa in orbita attorno Ganimede, la più grande luna del nostro sistema solare.
Lo studio di Giove e del suo “sistema planetario” è però iniziato in modo sistematico e approfondito già nel 2016 quando la sonda della NASA Juno entrò in orbita attorno al pianeta con l’obiettivo principale di comprendere l’origine e l’evoluzione di Giove. Infatti, sotto la sua densa copertura nuvolosa, Giove custodisce i segreti dei processi e delle condizioni fondamentali che hanno governato il nostro sistema solare durante la sua formazione. Come nostro principale esempio di pianeta gigante, Giove fornisce e fornirà anche conoscenze fondamentali per comprendere i sistemi planetari scoperti attorno ad altre stelle della nostra galassia.
Con la sua suite di strumenti scientifici, Juno ha studiato l’esistenza di un solido nucleo planetario, mappato l’intenso campo magnetico di Giove, misurato la quantità di acqua e ammoniaca nell’atmosfera profonda, osservato la turbolenta atmosfera e le aurore del pianeta. Juno ci ha permesso di fare un enorme passo avanti nella nostra comprensione di come si formano i pianeti giganti e del ruolo svolto da questi titani nel mettere insieme il resto del sistema solare.
Juno è un investigatore dell’intero sistema gioviano e mentre l’orbita della sonda ha continuato e continua ad evolversi si sono effettuati e si effettuano passaggi attorno a tutte le lune. Ci sono nuvole a forma di ciambella (detti tori) di particelle cariche che circondano l’orbita di ogni luna. La sonda sta attraversando i tori in più occasioni, caratterizzando l’ambiente di radiazione vicino a questi satelliti per preparare al meglio le missioni JUICE ed Europa Clipper della NASA – il cui lancio è previsto per l’ottobre 2024 – allo scopo di ottimizzare le strategie di osservazione e la pianificazione, le priorità scientifiche e la progettazione delle missioni.
Alberto Adriani