Sono due le iscrizioni italiane nelle liste del Patrimonio culturale mondiale, Civita di Bagnoregio a Viterbo e la via Appia (tra il Lazio, la Campania, la Basilicata e la Puglia) mentre l’Arte del canto lirico è candidata nel Patrimonio immateriale.
L’Italia è leader nel mondo con i suoi 58 siti iscritti nella lista.
Così Pier Luigi Petrillo, professore di Cultural heritage alla Luiss Guido Carli e direttore della cattedra Unesco sui patrimoni culturali.
“L’Unesco ha l’effetto di accendere i riflettori del mondo su un territorio. Essere inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità significa accedere ad un elenco di superlativi dell’eccellenza riconosciuto come tali in tutto il mondo.”
Per esempio il Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio Unesco 2019, negli ultimi quattro anni, nonostante la pandemia, ha più che triplicato la presenza turistica.
Bisogna considerare che soltanto la candidatura della Via Appia coinvolge 4 Regioni, 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.
Tra i candidati nelle liste, Civita di Bagnoregio è contemporaneamente candidata come Capitale italiana della cultura 2025.
A Parigi il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha recentemente incontrato il Direttore Generale aggiunto dell’UNESCO Ernesto Ottone Ramirez. Nel corso dell’incontro è emersa una totale convergenza sul valore della cultura come bene pubblico globale e sulle sfide internazionali nella tutela del patrimonio culturale.
Sangiuliano e Ottone Ramirez hanno discusso anche dell’assistenza all’Ucraina nella tutela dei suoi beni culturali a fronte dell’aggressione russa.
“L’Unesco è un’organizzazione che svolge un ruolo chiave per la promozione della cultura nel mondo. La sua azione è positivamente cresciuta negli ultimi anni: siamo al suo fianco nella sfida della tutela dei patrimoni culturali”, ha dichiarato il Ministro Sangiuliano.