Sembra un ragno comune di piccole dimensioni ma può essere pericoloso in quanto è velenoso. Si tratta del Loxosceles rufescens, conosciuto anche come ragno violino, per via di una caratteristica macchia che richiama lo strumento musicale presente sul corpo.
Ha una colorazione marrone-giallastro con lunghe zampe e con dimensioni che si aggirano tra i 7 e i 9 millimetri. Non sopporta le temperature rigide invernali pertanto nel centro nord vive soprattutto nei luoghi chiusi trovando spesso riparo nelle case; può essere nascosto dietro a mobili, battiscopa, all’interno di guanti, calzature o tra la biancheria. Nel caso dovessimo avere il sospetto di aver individuato questo tipo di ragno bisognerebbe catturare l’esemplare e ucciderlo.
Il morso dell’aracnide inizialmente è asintomatico, indolore e l’area interessata non presenta alterazioni; nelle ore successive compare una lesione arrossata con prurito, bruciore e formicolii che nell’arco delle 48-72 ore potrebbe diventare necrotica.
Bisogna però precisare che nella maggioranza dei casi il morso si risolve a livello cutaneo con un arrossamento dell’area interessata e soltanto più raramente può comparire una piccola lesione cutanea che fatica a rimarginarsi diventando di dimensioni più importanti.
Pertanto nonostante è difficile accorgersi del morso dell’animale, in quanto è indolore e i sintomi possono comparire anche oltre le 24 ore dall’incidente, non servono inutili allarmismi.
Conviviamo normalmente, e senza troppa ansia, con animali più pericolosi, ad esempio api, vespe, calabroni, zecche e zanzare che ogni anno causano decine di vittime. Senza pensare a tutti i composti chimici potenzialmente mortali o i farmaci che utilizziamo ogni giorno. Con un po’ di accortezza – sempre necessaria verso gli animali selvatici, di qualsiasi tipo – il ragno violino non rappresenta una grande emergenza sanitaria nel nostro paese e quindi il diffuso clamore è del tutto ingiustificato.
Massimiliano Negri