A tutti fa piacere camminare all’aria aperta con un clima mite anche in pieno inverno, ma certamente tutti vi domanderete come sia possibile farlo senza giacca ammirando la vegetazione che, i primi di gennaio, inizia già a risvegliarsi addirittura nelle zone collinari del centro Italia!
Ricorderete le immagini dei telegiornali che, negli ultimi giorni del 2022, inquadravano i litorali siciliani frequentati dai bagnanti. In tanti si sono sentiti fortunati tranne quelli che hanno scelto, loro malgrado, la montagna per riscoprire il brivido di una bella sciata.
Si tratta dell’effetto del cambiamento climatico che determina delle conseguenze sempre più drammatiche. Si cercano delle soluzioni che possano nel tempo arginare il problema, intanto si assiste ad una lenta e inesorabile trasformazione dell’ambiente che si ripercuote sfavorevolmente anche sull’economia.
Gli equilibri ambientali devono così essere contemplati al centro dell’agenda politica.
Interessanti le parole del prof. Pierluigi Sassi, Presidente di Impatta ed Earth Day Italia, la sede italiana ed europea dell’Earth Day Network di Washington, l’organizzazione internazionale che promuove la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite prevista il 22 aprile di ogni anno.
“I fenomeni climatici estremi, rappresentano una delle tante drammatiche conseguenze del cambiamento climatico che ormai miete vittime di questa tragedia. Non siamo chiamati a salvare il pianeta, ma noi stessi dalle reazioni del pianeta alla nostra condotta scellerata nei suoi confronti. Indispensabile la necessità di un monitoraggio delle aree del Paese più a rischio e il potenziamento di tutti gli interventi utili a contrastare il dissesto idrogeologico. La resilienza dei territori è ormai vitale per le nostra comunità.”
La resilienza deve essere intesa nel senso più ampio del termine, quello cioè di adattarsi resistendo all’urto prodotto da un cambiamento ambientale che spesso coincide con una trasformazione di vita. Il turismo dovrà essere riadattato alle nuove condizioni ambientali che non consentono più determinati interessi.
In questi giorni, ad esempio, la montagna e il turismo ad essa legata, è al centro del dibattito dei media: interi comprensori sciistici chiusi per mancanza di neve con uno zero termico che sull’Appennino centrale si aggira intorno ai cinquemila metri.
Anche in alcune note località montane alpine e prealpine si scia esclusivamente sulla neve artificiale, ma lo spettacolo non è lo stesso e le prenotazioni turistiche che ruotano intorno agli sport invernali in futuro saranno destinate a diminuire.
L’uomo ha sempre vissuto interagendo con l’ambiente portando spesso alla distruzione di molti habitat naturali a causa di diverse forme di inquinamento.
Diventa fondamentale ristabilire un equilibrio tra uomo e ambiente per salvare noi stessi e il pianeta che abitiamo.
Massimiliano Negri