La campagna vaccinale antinfluenzale ha preso il via lo scorso 2 ottobre nel Lazio e sarà principalmente rivolta a tre gruppi di destinatari: gli anziani di età superiore ai 60 anni, le persone fragili e i bambini fino a sei anni di età.
Il Lazio si è distinto in Italia come una delle prime regioni a procurare le dosi necessarie per la campagna antinfluenzale, con un approvvigionamento di 1.325.000 vaccini a partire dallo scorso maggio. La Regione Lazio si impegna a garantire la somministrazione delle dosi, principalmente grazie al contributo essenziale dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie.
I cittadini del Lazio avranno la possibilità di recarsi presso i punti di vaccinazione messi a disposizione dalle Asl, dalle Aziende ospedaliere, da Ares 118, dai Policlinici e dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Questo efficace network di strutture e la disponibilità di diverse specialità vaccinali anti-pneumococciche permetteranno agli abitanti di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e delle rispettive province di vaccinarsi per prevenire la polmonite pneumococcica, un’infezione grave e diffusa, soprattutto tra gli anziani.
Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta in modo gratuito:
- alle persone dai 60 anni in su,
- a tutti i bambini dai 6 mesi ai 7 anni (novità nella Regione Lazio),
- alle donne in gravidanza e post-partum,
- alle persone con vulnerabilità e con malattie croniche (come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario),
- ad alcune categorie di lavoratori (come il personale sanitario e socio-sanitario, le forze di polizia e i vigili del fuoco, gli allevatori o chi lavora a contatto con animali),
- ai donatori di sangue.
Articolo a cura di Francesca Giovannini