Sabato 6 luglio 2024 alle ore 18 presso il Giardino dell’Albergo Ristorante Stella a Palestrina, il Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” APS presenta il libro di Fabrizio Capucci e Daniela Cicchetta: “Credevo di essere felice. La matta voglia di vivere al massimo”.
La vecchiaia regala quello che non abbiamo mai creduto di avere: il tempo libero, anche per ritrovare i ricordi.
E così Fabrizio Capucci, fratello dello stilista di moda Roberto Capucci, ci racconta una vita al massimo.
“Tante vite, tante avventure, tante donne e tanti mestieri: attore, cantante con Ennio Morricone, mercante d’arte, produttore pubblicitario, presidente della Viterbese calcio, la rinuncia a un lungo contratto americano con la Warner Bros perché non mi interessava una piscina hollywoodiana a forma di cuore e invecchiare lontano dalla famiglia.”
Fabrizio Capucci ha vissuto le sue tante passioni sempre però rimanendo se stesso. Come la sua grande storia d’amore con Catherine Spaak, a cui dedica un capitolo intero. Fabrizio e Catherine erano due ragazzini, lui poco più che ventenne, le ne aveva diciassette. Una storia fagocitata dalla morbosità del pubblico e vissuta come in un film, come tutta la loro vita insieme spesa sui set. Una riappacificazione muta, avvenuta negli ultimi giorni di vita di Catherine, morta il 17 aprile 2022.
Daniela Cicchetta, la sua biografa, parlando di Fabrizio dice: “nel raccontare la sua vita credo che Fabrizio sia stato sincero nella misura in cui lo è con se stesso, ma non sono il suo confessore, semplicemente la sua biografa. Ho totale rispetto di Fabrizio e delle sue memorie, del resto ognuno ha il suo punto di vista, tutto è vero tutto è opinabile.”
Scrive Fabrizio nel periodo finale del primo capitolo:
“Da quando sono bambino l’aspetto che mi ha sempre incuriosito del trapasso è che ti lascia a bocca aperta; spesso per chiuderla devono costringere la mandibola, legandola. Ebbene, l’estrema espressione è di meraviglia! Chissà se la Signora con la falce, nelle ultime immagini, proietta il film della nostra vita così come lo hanno visto gli altri, ognuno con la sua verità. Questa è la mia.”
Articolo a cura di Roberto Papa
Responsabile Culturale del Circolo Simeoni