Domenica 23 giugno a Castel San Pietro Romano, alla presenza di Gianpaolo Nardi, sindaco rieletto al suo terzo mandato, è stato presentato il libro di Dario Vassallo “Maratea e la foca monaca”.
Una favola moderna dal sapore antico, dove ogni libro di Dario è un omaggio al fratello Angelo, il sindaco Pescatore, ucciso dalla criminalità organizzata il 5 settembre 2000 e di cui ad oggi non si conoscono “ufficialmente” mandanti ed esecutori.
Il libro è una “favola morale” che racconta il fantastico viaggio nel Regno del Mare del vecchio pescatore di Maratea Biagio con suo nipote.
Nel libro si racconta della bellezza, quella che deriva dall’armonia tra l’uomo e l’ambiente, qui rappresentato dal mare e che ci riporta alle riflessioni presenti nella “Laudato Si” di Papa Francesco.
Vassallo attraverso la sua Fondazione, dedicata ad Angelo, sta portando avanti una battaglia per difendere l’area protetta di Maratea e lo fa con una favola. Ma che come tutte le favole ci racconta certo dei draghi ma della nostra possibilità di sconfiggerli.
Scrivere un libro come quello di Dario, è però la testimonianza di una sconfitta. Quello della natura verso l’uomo.
Perché le aree protette sono una sconfitta della natura verso l’uomo perché dove si mettono confini, si ergono barriere li si perde un pezzetto di libertà.
Il mare unisce tutto, non ha confini, non ha fili spinati. Il mare ci dà l’identità, la libertà.
Il mare nel libro assume la funzione di legame tra il percorso concreto del protagonista e quello metaforico, inafferrabile, ma decisamente più profondo e sentito di ciascuno di noi.
Credo che il mare, in qualche modo, sia presente nel senso del ‘riconoscere’ e del ‘riconoscersi’. Ignazio di Loyola scriveva:
“Nel guardare il mondo di oggi, dobbiamo anche guardare al domani” ed è quello che il libro di Dario ci offre come pensiero. Per cui vale quello che Hemingway scrive nel “Vecchio e il mare”:
“Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è.”
Forse non è un caso che si racconti che Hemingway passo’ per Acciaroli, il paese di Angelo Vassallo, e da dove prese spunto per scrivere “Il Vecchio e il mare”.
Nel corso della serata il sindaco Nardi ha annunciato poi la deposizione di una targa dedicato ad Angelo Vassallo, nel giardino della memoria.
Castel San Pietro Romano, con la sua prossima iniziativa, e Palestrina sono vicini a Massimo e Dario Vassallo nel nome della legalità democratica e per la ricerca della verità, non più “negata”.
Voglio ricordare che, promosso dal Circolo Culurale Prenestino Roberto Simeoni e subito accettato dall’amministrazione comunale di Palestrina, sindaco Mario Moretti, il 19 marzo 2022 è stata deposta presso Palazzo Verzetti una targa dedicata ad Angelo Vassallo ed ogni anno, il 5 settembre, il Circolo Simeoni partecipa alla marcia “per la verità” che la Fondazione Vassallo organizza ad Acciaroli per ricordare Angelo Vassallo, il sindaco pescatore.
Roberto Papa
Resp. Culturale Circolo Simeoni