Nasce il progetto che potrebbe portare alla creazione di una nuova provincia nel Lazio, che si andrebbe ad aggiungere alle altre già esistenti: Rieti, Viterbo, Latina, Frosinone e Roma.
La nuova provincia potrebbe includere, secondo i promotori dell’iniziativa, circa 12 Comuni dell’area nord-occidentale del Lazio (Fiumicino, Civitavecchia, Cerveteri, Ladispoli, Bracciano, Santa Marinella, ecc), i cui confini sarebbero ancora da definire…
La proposta è stata presentata dal Comitato spontaneo promotore, guidato da Agostino Prete; il Presidente ha sottolineato “l’inizio di un percorso che abbiamo voluto intraprendere con il comitato per dare voce ad un dialogo che nasca dal basso e si strutturi con il contributo della cittadinanza. Un incontro aperto a tutti senza nessuna appartenenza politica. L’idea di Provincia che abbiamo è quella che determina la centralità del cittadino, con una burocrazia più semplice, efficiente e di prossimità. Una provincia che valorizzi e sfrutti le caratteristiche dei territori.”
Al convegno hanno preso parte numerosi personaggi politici: il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, il vice sindaco, Giovanna Onorati, il Presidente del Consiglio comunale, Roberto Severini, il Sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, il presidente della Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, Enrico Michetti.
Il Sindaco di Fiumicino ha evidenziato: “La nuova provincia ‘Porta d’Italia’ è un progetto che parte dal dialogo avviato, già da diversi mesi, tra i sindaci di vari Comuni del Lazio con i quali abbiamo discusso delle posizioni socio economiche, strutturali e sanitarie del nostro territorio per fare il punto della situazione e capire se la nostra autonomia fosse un valore aggiunto o un problema. L’autonomia decisionale, di cui vogliamo disporre, non è contro Roma che è la Capitale d’Italia e come tale è impegnata nel suo ruolo non di poco conto: riguarda piuttosto un’autogestione dei nostri territori, delle risorse di cui disponiamo, secondo quanto previsto dalla normativa. Successivamente, assieme agli altri Comuni che avranno deliberato in maniera analoga sarà inviato tutto in Parlamento che dovrà decidere, attraverso un’iniziativa legislativa, la costituzione di “Porta D’Italia”. È il momento storico giusto per osare ed avviare un progetto ambizioso che ci permetterà di ottenere i servizi minimi che oggi ci sono preclusi, una prefettura, un policlinico, scuole e strade”.
Enrico Michetti, che tra le altre cose è stato anche il candidato sindaco del centrodestra contro Roberto Gualtieri, ha parlato di “una provincia che ha un carattere fondamentale, l’omogeneità. Una provincia naturale per le sue caratteristiche, con un protagonismo diffuso, la porta naturale d’accesso del Paese.”
Chissà se effettivamente Porta d’Italia diverrà, a tutti gli effetti, una provincia.
Articolo a cura della Redazione